lunedì 30 aprile 2012

La famiglia Machida, lo Shotokan nell'UFC (Ultimate Fight Championship)

Intervista:
La storia della vita di Yoshizo, il padre del Campione dell'UFC, Lyoto Machida, è soprendente.
Quando è partito dal Giappone all'età di 22 anni portando nelle proprie valigie il desiderio di diffondere il Karate Shotokan in Brasile, Machida non avrebbe mai potuto immaginare che, grazie alla sua ostinazione, sarebbe riuscito a superare di gran lunga il suo obiettivo, 41 anni più tardi.

Dopo essersi innamorato di una brasiliana (Ana Claudia), essersi sposato e aver avuto 4 figli (Take, Chinzo, Lyoto e Kenzo), il maestro di Karate Shotokan, 7° Dan, non solo ha reso popolare lo Shotokan nel nord Brasile, ma ha anche rivoluzionato il mondo del MMA, quando suo figlio Lyoto Machida ha conquistato la cintura più contesa dell'UFC (93 Kg), battendo per KO alcuni dei lottatori più forti del mondo grazie all'arte che gli aveva insegnato il padre,  (lo Shotokan).

Com'è è stato il tuo arrivo in Brasile?
Sono arrivato con ciò che indossavo e poco altro, sapevo dire solo 3 parole: Buongiorno, buona notte e fame. Non sono arrivato a dormire per la strada, ma ho dormito nelle accademie, senza mangiare, senza mangiare, riuscendo a sopportare tali esperienze. Nel corso degli anni ho finito per avere la mia accademia e i miei allievi e oggi come oggi posso dire di essere un uomo felice.
Credo che ognuno di noi dovrebbe fare nella vita ciò che gli piace  veramente, non importa se uguale o diverso dagli altri, bisogna fare il possibile per differenziarsi dalla massa. Ma ogi questo è molto difficile.


Com'è stato il viaggio di arrivo in Brasile?
Il viaggio è stato durissimo. E' durato 40 giorni. La nave si è fermata alle Hawaii, in Argentina, in Uruguay, a Rio de Janeiro, a Sao Paulo e infine a Belém. Si muoveva così tanto nelle acque che ricordo di aver passato i primi 15 giorni a vomitare. Quando son arrivato a pesare 55 Kg, qualcuno mi ha dato del Whisky. Così ho scoperto che se mi ubriacavo non notavo il movimento del mare. Poi mi son abituato e ho iniziato a insegnare il Karate a tutti quelli che si trovavano sulla nave. Sono stato meglio.

E' stato il tuo Maestro Nakayama a mandarti a diffondere il Karate Shotokan in Brasile?
No volevo farlo io, perché mi affascina allenare, se rimango due giorni senza praticare divento matto. Quando sono arrivato qui alcuni amici giapponesi mi hanno aiutato economicamente, affinché io riuscissi ad occuparmi dell'accademia. Ci sono molti maestri giapponesi in Brasile che hanno dovuto  affrontare gli stessi problemi. più tardi sono riuscito ad aprire la mia accademia a Belém.

A quanti allievi hai insegnato il Karate Shotokan e quante cinture nere hai promosso in Brasile?
Ho insegnato a più di 10'000 allievi, ma soltanto 250 hanno ottenuto la cintura nera.

Vedi in Lyoto il riscatto dell'autentico Karate Shotokan?
Si perché gli incontri servono solo a guadagnare punti sull'avversario. Per esempio, un individuo può guadagnare 20 punti nel Judo, ma se fa un Ippon perderà, così come nel Ju-Jitsu. Che valore hanno i punti se l'individuo finisce sottomesso o KO e la lotta si conclude?...Dico sempre a Lyoto deve finalizzare la lotta, non soltanto guadagnare punti. Una volta che inizia deve tentare di porvi fine quanto prima. Naturalmente, a volte quando uno ha pagato per avere 5 round, non sarà contento che il combattimento finisca al primo round, ma un lottatore autentico vuole veder finire il match quanto prima.



Come ti senti quando una lotta di Lyoto dura a lungo e la gente dice che è un lottatore noioso?
I lottatori hanno bisogno di allenare le loror posizioni di difesa, per questo mio figlio non ha mai ricevuto un colpo veramente grave; Gli Organizzatori dell'evento pensano che non dia spettacolo, ma ci sono molti individui forti e ogni lottatore deve avere le proprie tattiche. Lyoto aspetta per entrare e quando entra fa molto rapidamente e sconfigge i suoi avversari. Contro Rashad gli ho detto che doveva dimenticarsi della cintura e abbatterlo il più velocemente possibile... e così ha fatto...Questa e Arte Marziale, grazie a Dio.
chiunque pratichi un'Arte Marziale lo sa, non importa quale sia, nostro figlio non sta dando spettacolo perché per dare spettacolo devi essere superiore...

Però negli ultimi due incontri ha veramente dato un grande spettacolo...
Adesso ha capito di essere forte...Mi affascinano i combattimenti di Anderson Siva, perché è un artista al'interno dell'ottagono, ma a molti piace perché credono che va a divertirsi, a giocare. Io non la vedo così, lo vedo come uno Showman, è molto forte e in fondo sa che se vuole può concludere la lotta quando vuole.
Anderson è nato così, Lyoto e diverso. Non è nato così, ma quando si allena e più confida nel Karate e nel suo stile, tanto più diventa sicuro di se e da sempre spetacolo.









Come concorrente tu eri come Chinzo o come Lyoto?
Direi piuttosto come Chinzo, perché ero molto veloce. Tra i 23 e i 36 anni mi toccò, usavo molto bene i polsi. Sono molto basso e di solito lottavo contro avversari molto pesanti di 1,90 m, se mi avessero toccato mi avrebbero buttato a terra, per questo ho lavorato molto sulla velocità. E' questo che sto insegnando a Lyoto, perché lui è grande, ma è piccolo in confronto ai suoi avversari dell'UFC.






Hai detto che la difesa di Lyoto e molto buona. Credi che vincerebbe tanti incontri nelle MMA se avesse uno stile simile al tuo o a quello di Chinzo?
No, avrebbe già perso. Io e Cinzo abbiamo uno stile offensivo autentico quando attacchiamo. Lyoto ha meno fiducia in se stesso e grazie a questo ha sviluppato di più le difese. Uno degli aspetti migliore del nostro Karate nelle MMA è combinare le difese e gli attacchi, per questo è fatto su misura per questo.








Qual è la differenza tra il Karate Machida e quello Shotokan?
Lo Shotokan attuale è abbastanza focalizzato sulla competizione, il Karate Machida dà importanza alla competizione, abbiamo molti campioni, però lo teniamo separato da altri aspetti. Il Karate Machida sul ring è diverso, il nostro obbiettivo è bastonare e abbattere l'avversario. Dall'altro lato il Karate Shotokan, che pure insegno, è più uno sport educativo.

Hai partecipato a qualche gara in Brasile?
Non ho potuto partecipare nel Campionato Mondiale del Brasile perché ero giapponese. Ma nel 1970 mi hanno invitato a partecipare alla Coppa dei Campioni, nella quale ho vinto contro 5 Campioni di stato, e in finale ho sconfitto il Campione nazionale del Brasile, Caribé, che a quell'epoca era molto famoso. In quel momento le gare erano molto più violente, L'obbiettivo era abbattere l'avversario.

Molti lottatori si prendono 20 o 30 giorni di vacanze dopo aver conquistato la cintura. Ma Lyoto, dopo essersi allenato senza sosta per 9 mesi, si è fermato per meno di 8 giorni. il secondo girono ha chiamato il suo allenatore per dirgli che voleva allenarsi....
A Lyoto piace la routine dell'allenamento. gli paice allenarsi tutti i giorni. Il suo obiettivo è migliorare sempre, non solo per difendere la cintura, ma anche per provare nuove tecniche, perché le prove sono molto importanti nelle Arti Marziali.

E che cosa ci può dire dell'orinoterapia? Come avete iniziato a praticarla?
Questa tecnica era utilizzata in Cina e India molto tempo fa. Ho iniziato a praticarla dopo aver letto un libro di un medico giapponese che aveva partecipato alla seconda guerra mondiale. quando finirono le medicine, disse ai suoi soldati di bere la propria urina, che avrebbe funzionato come un vaccino. Io ho iniziato a farlo 3 anni fa e sta funzionando bene. non mi sono più ammalato. Anche Lyoto lo sta facendo e sta funzionando con lui.

E' vero che ti sei occupato delle ossa del Conte Koma?
Ca. 30 anni fa a Belém ci fu uan terribile tempesta che al cimitero distrusse la tomba di "Mitsu Maeda Koma". Il suo amico Sakaeoti, che all'epoca aveva circa 80 anni, me lo disse. Mi aveva sempre raccontato delle storie si Mitsuo e di quanto avesse
aiutato i giapponesi ad arrivare in Brasile. siamo andati insieme al cimiteroe ho raccolto le ossa di Koma, le ho pulitee, con il sostegno dell'università di Kokushikan, siamo riusciti a seppellire un'altra volta le ossa in una tomba nuova pagata dall'università.



Koma è stato un grande lottatore ed è stato anche l'uomo che ha insegnato Jiu-Jitsu ai Gracie. se non fosse stato per lui, probabilmente non avremmo le MMA né UFC. Credi che il suo spirito samurai stia aiutando Lyoto nell'ottagogno?
Io e la mia famiglia crediamo allo spiritismo e nella reincarnazione. Probabilmente Koma sta aiutando Lyoto.



Dopo 70 giorni con Ishi, credi che possa essere campione delle MMA?




Posso dire che è un ottimo atleta. non si stanca mai. Credo che si abituerà molto presto alle MMA. All'inizio Lyoto lo batteva, ma nel giro di due mesi è migliorato tantissimo. Io gli correggevo le posizioni, gli insegnavo a stare sul ring... A volte piangeva durante l'allenamento. Non perché fosse stanco, ma per grande umidità delle Amazzoni. Però ha uno spirito samurai e ha sempre finito tutti gli esercizi che gli ho dato. Ho sentito che ha visitato e si è allenato con Renzo Gracie a New York e che è piaciuto alla gente là....Mi ha detto che sarebbe tornato in settembre per prepararsi due mesi prima di lottare, questa volta sarà diverso. Non gli insegnerò le basi. Se viene, allora seguirà un cronogramma, come Lyoto.

Che cosa ti aspetti dalla sua prossima sfida contro Shogun? Quanto tempo credi che Lyoto conserverà la cintura?
Non posso dire niente perché dipende da lui. Deve allenarsi e crederci, perché affronterà Shogun, anche lui forte e ben preparato. La preparazione di Lyoto per questa lotta sarà molto importante. Deve essere forte non solo da un punto di vista fisico e tecnico, anche il suo spirito e la sua mente devono essere ben preparati.

Credi che Shogun sia più duro di Rashad?
No Rashad era molto peggio, non solo per la tecnica ma perché quando abbiamo lottato contro di lui stavamo lottando contro la pressione del pubblico, dal momento che era il campione locale. Ma Shogun è un avversario molto forte e dobbiamo lavorare duramente per studiare il suo gioco. lo studiato già al 50%.

Com'è stata la festa a Belém quando siete ritornati con la cintura?
E' stata una grande festa. Il sindaco ci ha invitato a pranzare con lui. La settimana scorsa ci ha invitato al Consolato giapponese, a cenare con la comunità giapponese di Belém. E' bello che il lavoro di mio figlio sia riconosciuto, sempre che non interferisca con il suo allenamento. Se l'evento non intacca i suoi allenamenti, certo che ci andrà. io gliel'ho già spiegato, molti vogliono quella cintura e quindi devi essere sempre in piena forma....

Oltre a tuo figlio, chi ti piace vedere lottare nelle MMA?
Mi piace molto Minotauro, perché anche a terra e in grado di risolvere la situazione con molta calma, è un lottatore autentico. e in piedi mi piace Anderson Siva, perché gioca con i suoi avversari. E' uno Showman.

Come credi che sarebbe un incontro tra Anderson e tuo figlio?
Difficile dirlo. Hanno uno stile simile, dipenderebbe da quanto ognuno msi è preparato. Non posso dire chi vincerebbe.
































































venerdì 27 aprile 2012

Il Maestro Masutatsu Ōyama


 Nel 12 Luglio del 1923 in un villaggio della Corea del Sud chiamato Qa-Ryong-Ri Yong-chi-Myo'n Chul Na Do, vicino a Gunsan,  nasce Sosai Masutatsu Oyama. Il suo nome originario era Young Li, ma dato che quando emigrò in Giappone gli fu imposto di adottare un nome giapponese, lo cambiò in Oyama, che significa "grande montagna". All'età di 9 anni, dopo essere stato mandato in Manciuria alla fattoria di sua sorella, inizia a praticare le Arti Marziali, studiando la disciplina del Kempo cinese del Sud, conosciuta anche come tecnica delle "Diciotto Mani" (stile Shakuriki) sotto la guida del maestro Yi fino a raggiungere il grado di shodan.  A 12 anni, ritorna in Corea, dove pratica un arte marziale coreana chiamata Taiken o Chabi, una sorta di miscuglio di Kempo, Kung Fu e Ju Jitsu.

    Nel 1938 a 15 anni Mas Oyama si trasferisce in Giappone sperando di entrare nella Yamanashi Youth Aviation Institute, una scuola di aviazione, per diventare un pilota, ma deve presto abbandonare il suo sogno a causa delle difficili condizioni di vita e delle sue origini coreane, ed è costretto a trovarsi un lavoro. Prosegue però il suo allenamento praticando il judo e la boxe, e il suo interesse per le arti marziali lo porta al dojo di Gichin Funakoshi, presso l'università Takushoku, dove inizia a studiare con dedizione il Karate Okinawa (oggi Karate Shotokan), facendo rapidamente progressi. All'età di 17 anni è già 2° dan, mentre all'età di 20 anni consegue il  4° dan. A questo punto si interessa più profondamente al judo, riuscendo in meno di quattro anni a raggiungere il grado di 4° dan.

    Il passo successivo fu l'ingresso nella Butokukai, l'accademia formativa dell'Arma Imperiale Giapponese, specializzata in guerriglia, spionaggio e combattimento a mani nude, dove Sosai passa 2 anni. Quando il Giappone venne sconfitto alla fine della seconda guerra mondiale, Mas Oyama, come molti altri giovani giapponesi, attraversa una crisi personale, aggravata anche dai contrasti con Ghichin Funakoshi, ma riesce ad uscirne con l'aiuto di So Nei Chu, un grande Maestro coreano che era stato allievo di Chojun Miyagi, il fondatore del Goju-Ryu Karate. So era famoso per la sua forza fisica e la sua spiritualità, ed ebbe una profonda influenza su di lui, insegnandogli l'inseparabilità del budo e i fondamenti spirituali del Buddismo. Dopo un paio d'anni di allenamento, il maestro So consiglia a Mas Oyama di dedicare la sua vita alle Arti Marziali e di ritirarsi nelle montagne per addestrare la sua mente e il suo corpo, fino a raggiungere la "Via Marziale".

    A 23 anni, Mas Oyama incontra Eiji Yoshikawa, autore della novella "Musashi" (un libro da leggere per coloro che praticano le Arti Marziali), il quale ha dedicato la vita alla ricerca dei più famosi Samurai del Giappone. Sia la novella che l'autore aiutano Mas Oyama a capire il significato del Bushido (codice dei Samurai). In quell'anno Oyama, si reca dal Maestro Minobu, nella Prefettura di Chiba, dove Musashi sviluppò il suo stile di combattimento con la spada: il Nito-Ryu. Così nel 1946 Oyama parte per l'addestramento, verso un luogo remoto sul monte Kiyosumi nella Prefettura di Chiba. Ad accompagnarlo c'era uno dei suoi allievi, Yashiro, e un amico, il signor Kayama, che provvedeva ai rifornimenti di cibo. Proprio quando attraverso un vigoroso allenamento Mas Oyama era riuscito a superare il problema dello stress mentale causato dalla solitudine, Yashiro cede e dopo 6 mesi abbandona il maestro. Oyama progettava di rimanere sulle montagne per 3 anni, ma la fuga dell'allievo è un duro colpo, che lo fa quasi desistere dall'impresa. Solo l'incoraggiamento di So Nei Chu, che lo esorta piuttosto a tagliarsi le sopracciglia per farsi passare la nostalgia di casa (Sosai non si sarebbe mai fatto vedere in giro conciato così!), riesce a convincerlo a restare e a proporsi di diventare il karateka più forte del Giappone. Ma dopo solo 14 mesi è costretto a rinunciare all'impresa, perché Kayama non può più sponsorizzarlo per cause di forza maggiore.

    Pochi mesi dopo, nel 1947, Mas Oyama mette alla prova il suo allenamento partecipando e vincendo alla sezione di Karate del Primo Torneo Nazionale delle Arti Marziali di Kyoto, un torneo senza esclusione di colpi. Così riesce a superare lo sconforto per non aver completato i tre anni di solitudine. Durante una rissa in un locale notturno di Tokyo, Oyama uccide il suo avversario e viene arrestato, processato ed assolto per "auto-difesa". Decide quindi di dedicare la propria vita completamente alla Via del Karate. Così ricomincia, questa volta sul monte Kiyozumi, sempre nella Prefettura di Chiba. Questo posto viene scelto per lo sviluppo della progressione spirituale, ma anche fisicamente non si scherza: 12 ore di allenamento al giorno, senza giorni di riposo, stando sotto cascate gelate, rompendo le pietre del fiume con le mani, utilizzando gli alberi come Makiwara, saltando sopra le piante centinaia di volte al giorno. Tutto questo alternato allo studio dei classici antichi sulle Arti Marziali Zen, e della filosofia. Dopo 18 mesi Sosai scese  pieno di fiducia in se stesso, e capace di prendere il controllo della sua vita.

    Nel 1950, iniziano i suoi famosi combattimenti con i tori, in parte per mettere a prova la sua forza e in parte per dimostrare al mondo il potere del suo Karate. La sua potenza è evidente: ha combattuto con 52 tori, uccidendone 3 al primo colpo e rompendo le corna di 49 di loro solo con colpi di lato con la mano. Con questo non si vuole certo dire che sia stato facile per lui. Oyama amava ricordare il risultato del suo primo tentativo contro un toro infuriato. Nel 1957 in Messico, all'età di 34 anni, è stato quasi ucciso da un toro che lo infilzò alla schiena, anche se, in qualche modo, Oyama è riuscito a tirarlo a se e gli ha rotto le corna. Dovette rimanere a letto per circa 6 mesi a causa della gravità delle ferite riportate. Oggi, ovviamente, qualche gruppo di animalisti potrebbe avere qualcosa da ridire a proposito di queste dimostrazioni, malgrado quegli animali fossero comunque destinati al macello.  



    Nel 1952, si trasferisce negli Stati Uniti per un anno, dando dimostrazione del suo Karate dal vivo e sulla televisione nazionale. Durante gli anni successivi, riceve numerose sfide da pugili, thai-boxer, lottatori di wrestling, dominando su tutti, vincendo contro circa 270 diversi sfidanti. La maggior parte di queste persone vengono addirittura sconfitte con un solo pugno e i combattimenti non duravano più di tre minuti, in alcuni casi solo qualche secondo. Il suo principio di combattimento è semplice: "se riesce ad arrivare fino all'avversario...è fatta. Se ti colpisce ti rompe. Se blocchi un suo pugno alle costole, il tuo braccio si rompe o si sloga. Se non lo blocchi, la tua costola si rompe". Arriva ad essere conosciuto come "La Mano di Dio", "L'uomo più forte sulla faccia della terra", una manifestazione vivente del più grande guerriero Giapponese Ichi Geki, Hissatsu o, ancora, "Un colpo, morte sicura". Per lui, quello era il vero scopo del Karate. L'eccessivo lavoro di gambe e le tecniche complesse erano secondarie, nonostante fosse conosciuto anche per la potenza dei suoi calci alla testa. E' durante una delle sue visite negli Stati Uniti che Mas Oyama incontra Jacques Sandulescu, un gigante (190 cm. e 190 Kg. di muscoli), Rumeno che, un tempo, era stato fatto prigioniero dall'esercito Russo all'età di 16 anni e inviato a lavorare nelle miniere di carbone per due anni. I due diventano amici, restando tali per tutta la durata della vita di Oyama.  Jacques rimane tutt'oggi un elemento di spicco della IKO(1).  

    Nel 1953 Mas Oyama apre il suo primo "Dojo" a Mejiro, Tokyo. Nel 1956 apre il suo primo vero dojo fu aperto in uno studio dietro l'università Rikkyo, 500 dall'attuale Honbu Dojo (il quartier generale). Nel 1957 c'erano già 700 membri, nonostante l'alto numero di defezioni a causa del duro allenamento (in quel periodo la forza del suo Karate era a uno dei suoi livelli più alti e di conseguenza anche l'allenamento era molto severo). Molti dei suoi studenti erano membri di altre discipline, arrivati al suo dojo interessati al  jis-sen kumite (combattimento a contatto pieno), e Oyama, sotto il consiglio di Kenji Kato, sceglie di comparare i diversi stili e costruire la sua propria disciplina attraverso la scelta di quelle tecniche e di quei concetti che riteneva essere i migliori e i più"utili in un vero combattimento, non limitandosi solo al karate, ma analizzando tutte le Arti Marziali. E così da un evoluzione del suo karate  nacque il Kyokushin Karate.
   
 I praticanti del Dojo di Mas Oyama concepiscono il combattimento in modo molto serio, guardandolo prima di tutto come arte da combattimento. In questo modo si aspettano di colpire ed essere colpiti. Con poche restrizioni, l'attacco alla testa diviene una cosa del tutto normale. Prese, proiezioni, colpi alle costole diventano comuni. I combattimenti si ripetono finché uno dei due combattenti non viene battuto. Gli infortuni in combattimento diventano una cosa quotidiana e la percentuale di abbandono cresce vertiginosamente (oltre il 90%). Inoltre vengono indossati dei do-gi non tradizionali ed è possibile indossare quello che si vuole.  
    La prima "Scuola di Oyama" fuori dal Giappone venne aperta nel 1957 da Shinhan Bobby Lowe alle Hawaii, dove Oyama aveva dato nel 1952 la sua dimostrazione. In quella occasione Shinhan lo aveva incontrato e si era accordato per allenarsi con lui. Il padre di Shinhan era un istruttore di Kung Fu, e quindi Bobby era molto preparato nelle Arti Marziali cinesi. Inoltre aveva sperimentato ogni disciplina che aveva conosciuto: a 23 anni aveva ottenuto il 4° Dan in judo, il 2° Dan in Kempo e lo shodan in Aikido, ma la dimostrazione della potenza di Oyama lo aveva stupito, tanto che decise di andare a Tokyo per allenarsi con lui per oltre 1 anno e mezzo. Così Shinhan Bobby Lowe divenne il primo "uchi-deshi" (studente a vita) del Kyokushin, una tradizione che sarebbe cresciuta e conosciuta più tardi come "Wakajishi" o "I Giovani Leoni di Mas Oyama", secondo cui un ristretto e selezionato gruppo di allievi era scelto ogni anno perché si dedicassero al Karate per mille giorni.

    Nel 1961 Mas Oyama apre il suo Dojo a Los Angeles, il Los Angeles Dojo.  

    Nel 1963 iniziò la costruzione del Quartier Generale Mondiale che venne aperto ufficialmente nel 1964. In questa occasione Mas Oyama coniò per il suo karate il titolo di Kyokushin o "Ultima Verità", per celebrare l'inizio della sua diffusione nel globo in oltre 120 paesi, con oltre 10 milioni di membri che la hanno resa una delle più grandi organizzazioni di Arti Marziali del mondo. E' superfluo dire che una disciplina è solo forte quanto lo sono gli allievi che la rappresentano. Quindi è responsabilità di tutti quelli che hanno scelto di seguire Sosai, di allenarsi duramente e di forgiare uno spirito indomabile, affinché la reputazione di potenza nel Kyokushin Karate possa essere riconosciuta da chiunque per molti anni.



 Nel Luglio del 1966 viene fondata l'IKO per il Nord America, nel 1968 per l'Europa, nell'Agosto dello stesso anno per il Mezzo-Est e nell'Ottobre quella per il Sud Pacifico. Nel Febbraio del 1969 viene fondata l'IKO per il Sud Africa, in Aprile quella per il Sud-Est dell'Asia.

    Nel 1969 organizza il primo KyokushinKai All Japan Karate Tournament.

    Nel 1970 Mas Oyama tiene la Prima Conferenza IKO per gli Stati Uniti a Los Angeles. Presidente Tadashi Nakamura, Vice Presidente Stephen Senne.  

    Nel Giugno del 1971, il Dojo di New York diventa la sede principale per gli Stati Uniti.  

    Nel 1972 organizza la seconda edizione del campionato mondiale World Union Karate-Do Organization (W.U.K.O.) a Parigi.

    Nel Febbraio del 1973, Mas Oyama arriva negli Stati Uniti incontrando i responsabili dei vari Dojo, riuniti per l'occasione nel Dojo di Don Buck. In questa circostanza Oyama li incoraggia ad inviare i loro migliori combattenti al 1° Torneo Mondiale di Karate Open.  

    Nel 1974 Mas Oyama riceve il grado di 9° Dan dai più importanti responsabili dell'organizzazione sparsi in tutto il mondo. Stephen Senne riceve il 4° Dan da Mas Oyama e Don Buck.  

    Nel 1975 si tiene il 1° Torneo Mondiale di Karate Open.  
   
    Nel Settembre del 1989, Mas Oyama nomina Don Buck come Presidente della IKO per gli Stati Uniti.  

    Tristemente, Sosai Mas Oyama muore il 19 Aprile del 1994 a causa di un cancro al polmone (come non fumatore), all'età di 70 anni, nominando il  Akiyoshi Matsui (attualmente 8° Dan) a capo di un organizzazione confusa che poi si sarebbe divisa in tre parti: l'IKO(1), sotto la guida di Shinhan Akiyoshi Matsui, l'IKO(2), sotto la guida di Shinhan Yukio Nishida e l'IKO(3), sotto la guida di Shinhan Yoshikazu Matsushima. Questa scelta ha generato diverse ramificazioni all'interno del mondo del Kyokushin, sia politiche che economiche, che, tutt'ora, non sono state risolte. Alla fine, il risultato potrebbe essere una frammentazione incontrollabile del Kyokushin Kai, molto simile a quello che è stato per lo Shotokan che ora, a confronto, sembra avere la meglio. Ogni gruppo asserisce di essere il solo e unico erede del Kyokushin Kai di Mas Oyama sia a livello spirituale che finanziario. Qualcuno ha persino detto che il Kyokushin non può continuare ad esistere senza Mas Oyama. Resta certo che tutti i gruppi del Kyokushin Kai, incuranti della loro ultima alleanza, dovranno, comunque, mantenere gli standard posti dal grande Mas Oyama.  
    C'è anche chi pensa che una dispersione del KyokushinKai potrebbe essere un fatto positivo: prima o poi in tutte le buone famiglie, i figli dovranno andarsene dalle case dei loro genitori e formare le proprie famiglie. Alcuni dei gruppi distaccati potranno rimanere fedeli ai principi del KyokushinKai, come ha fatto Hanshi Steve Arneil in Gran Bretagna nel 1991 fondando della IFK. Molti altri, invece, come Shingeru Oyama negli Stati Uniti, hanno utilizzato questi principi per favorire lo sviluppo di un loro stile basato sul Kyokushin Karate.











venerdì 20 aprile 2012

La Scuola Shotokan


La Scuola Shotokan
tratto da
Kenji Tokitsu
Storia del Karate - La Via della Mano Vuota
1995 Luni Editrice - Milano
(Pag. 72 - 78)

Lo Shotokan
Riprendiamo brevemente le principali tappe del cammino di G. Funakoshi verso lo Shotokan:

1. Periodo del Meisei-juku (dal 1922 al 1924).

Dopo la dimostrazione al Kodokan, nel 1922, G.
Funakoshi comincia il suo insegnamento a Meisei-juku, il pensionato per gli studenti di Okinawa.
Egli ottiene, come abbiamo visto, l'autorizzazione a utilizzare la sala conferenze di questa casa, che
misura all'incirca 36mq. Durante il grande terremoto del 1924, questa casa è distrutta ed egli deve
cercare un altro dojo.

2. Periodo del dojo Yushin-kan (dal 1924 al 1931), Hakudo Nakayama, celebre maestro di kendo dell'epoca, propone a G. Funakoshi di poter usare il suo dojo nelle ore in cui lo lascia libero. Ma
l'attività del kendo aumenta e G. Funakoshi deve lasciare questo dojo dopo sette anni.

3. Periodo del Masagocho dojo (dal 1931 al 1938). Nel 1931 G. Funakoshi affitta una piccola casa nel quartiere nel quartiere Masagocho, uno dei quartieri centrali di Tokyo. Nel giardino di questa casa fa posare delle assi di legno e vi dirige gli allenamenti. Un anno più tardi riesce ad affittare il pianterreno della casa vicina per farvi un dojo di 30mq.

4. Periodo dello Shotokan (dal 1938 al 1945). Il primo marzo 1938, il dojo Shotokan è costruito.
Esso diventa il centro dell'insegnamento del karate di G. Funakoshi ed è frequentato da numerosi
adepti fino all'inizio della seconda guerra mondiale. Sarà distrutto dal bombardamento del marzo
1945.

Perché il nome "Shotokan"?
G. Funakoshi componeva fin da giovane delle poesie che calligrafava
con notevole arte; egli aveva scelto come pseudonimo di calligrafo
Shoto (fruscio di pineta). Il suo paese natale era infatti dominato dal
castello di Shuri, che era prolungato da colline e da monti coperti da
foreste di pini. Questi formano una lunga catena chiamata Kobisan
(Monti della Coda di Tigre). G. Funakoshi aveva l'abitudine, in gioventù, di passeggiarvi spesso, di giorno e anche di notte, al chiaro di luna o sotto le stelle. Il fruscio dei pini lo accompagnava da allora. Firmando Shoto le sue poesie calligrafate, il ricordo del canto della pineta lo riportava ai sentimenti dell'infanzia e della giovinezza. E quando egli sceglie Shoto come nome del suo dojo di karate, vuole ancora legare l'immagine del fruscio della pineta alla via che segue nel karate.

"Amerei proseguire la via del karate, così come la vita, nella grazie della verità intrinseca alla calma del fruscio dei pini", scrive Funakoshi.
E' nella primavera del 1938 che egli affigge l'insegna "Shotokan" (kan significa casa o dojo) davanti al suo dojo. Questo nome sarà in seguito utilizzato per designare la sua scuola. G. Funakoshi ha 70 anni. A partire da quest'epoca, egli stabilisce un sistema di "kyu" e di "dan" per designare i gradi degli allievi ed elabora i corsi che vengono tenuti dai suoi allievi anziani. Delega, in ogni università, la responsabilità dell'insegnamento anziano più avanzato nel karate, e quella del dojo Shotokan al suo terzo figlio, Yoshitaka. Il lavoro di Funakoshi consiste nell'andare ogni giorno nelle varie università per dare consigli e insegnare. Già più di una decina di università si sono affiliate allo Shotokan. La sua scuola comincia ad allargarsi al di fuori di Tokyo, con il trasferimento in provincia dei suoi allievi anziani. Funakoshi effettua quindi, di tanto in tanto, un viaggio
d'insegnamento più o meno lungo.

Uno dei figli di G. Funakoshi, Yoshitaka, si è formato al karate con lo scopo di prepararsi a succedere a suo padre alla testa dello Shotokan.

Secondo H. Otsuka:
«... Il terzo figlio, Yoshitaka, è arrivato a Tokyo all'età di quindici anni circa. Dapprima ha lavorato come apprendista carpentiere a Senju, grazie alla raccomandazione di M. Yamada. Ma, pensando, che questo lavoro non gli si confacesse, M. Himotsu, all'epoca studente dell'università di Tokyo, lo
ha invitato a studiare nel laboratorio di radiologia dell'università, dove ha ottenuto il diploma di tecnico di radiologia... Yoshitaka ha cominciato a praticare il karate per iniziativa di suo fratello maggiore Yoshishide, che è arrivato a Tokyo un po' più tardi. Quest'ultimo lavorava in una piccola bottega situata al ministero delle finanze. E' lui che ha persuaso suo padre e suo fratello minore della necessità di formare Yoshitaka come successore del padre, poiché questi invecchiava. Così Yoshitaka è rientrato a Okinawa per un soggiorno di un mese, poi ha cominciato a insegnare il karate-jutsu dopo aver lasciato il laboratorio di radiologia...Il termine Shoto è lo pseudonimo utilizzato dal Maestro Funakoshi per la calligrafia,arte nella quale era diventato esperto...»

Benché di salute cagionevole fin dall'infanzia, Yoshitaka diventa alla fine, al prezzo di sforzi
appassionati, un esperto incontestabile della propria arte. Egli apporta al karate di suo padre
parecchie modifiche, che quest'ultimo non sempre apprezza. Yoshitaka introduce maggiore
ampiezza e dinamismo nell'esecuzione delle tecniche. Lo stile attuale dello Shotokan proviene più
da Yoshitaka che da suo padre.
Ecco alcune testimonianze su questo punto e sulla personalità di Giochin Funakoshi.
F. Takagi (nato nel 1920), ex-segretario generale della WUKO (World Union of Karate-do Organisation):
«Il Maestro Yoshitaka era incontestabilmente forte. Una parte importante del nostro karate Shotokan proviene da lui...
G. Funakoshi non era un karateka, per lo meno non un tecnico del karate. Per noi era tanto un maestro di vita quanto un adepto di karate».
T. Watabe (nato nel 1917):
"Ho sentito Noguchi ed Egami, che sono i miei superiori nello Shotokan, raccontare il seguente aneddoto. Un giorno, mentre il maestro G. Funakoshi passava sotto l'internato degli studenti dell'università, uno degli allievi di karate ha orinato dalla finestra del primo piano, e il Maestro Funakoshi ha ricevuto l'urina del proprio allievo direttamente sulla testa. Egami e gli altri allievi che accompagnavano il maestro, indignati e in collera, volevano rompere la testa a quello che
aveva orinato. Allora il maestro Funakoshi ha detto: "Non dovete andare così in collera.
E' sufficiente che mi asciughi la testa". Egami, che era così pronto all'azione, non ha potuto far nulla,
dopo queste parole del suo maestro. Questo aneddoto illustra molto bene la personalità del maestro
Funakoshi».

L'evoluzione tecnica e il combattimento libero nella scuola Shotokan
Yoshitaka Funakoshi prende l'iniziativa di introdurre l'esercizio del combattimento libero nel suo insegnamento, cosa che riesce male accetta a suo padre. Di fatto si acuisce sempre più il divario tra i modi di praticare e di insegnare il karate del padre e quelli del figlio, tanto dal punto di vista tecnico quanto da quello morale.
Yoshitaka e alcuni adepti dello Shotokan, nel corso di un viaggio a Osaka, fanno un allenamento comune con gli adepti di Goju-ryu. Essi organizzano un incontro di combattimento libero, cosa naturale in quell'epoca, in cui la tensione militarista era forte nelle giovani generazioni. Gli incontri tra le diverse scuole portavano facilmente allo scontro reale; per di più non vi era ancora alcuna regola per i combattimenti di karate. In breve, nel corso di questo combattimento la disfatta di Yoshitaka e dei suoi amici è innegabile.

Secondo diverse testimonianze, è al ritorno da questo viaggio che Yoshitaka prende l'iniziativa di introdurre l'esercizio del combattimento libero nell'allenamento dello Shotokan, ed elabora tecniche e strategie per il combattimento libero.

Il suo atteggiamento di ricerca dell'efficacia nel karate scava un fossato tra lui e suo padre.
Ecco la testimonianza che ho raccolto nel 1985 da H. Namekawa, professore di francese
all'università Nihon, che fu allievo dello Shotokan durante la guerra:
«All'epoca ero un giovane principiante inesperto, allievo del Maestro Yoshitaka Funakoshi. Ci faceva molta paura. Era stato rimpatriato dalla Cina, probabilmente a causa del suo stato di salute, ed era già stato colpito dalla malattia di cui morì alcuni anni più tardi. Quando non era contento del nostro modo di eseguire gli esercizi, ci diceva con colera: "Credete che poteste uccidere degli uomini con queste tecniche pietose? Io ho ucciso con le mie mani numerosi cinesi quando ero in Cina. Non è facendo come voi che si arriva a uccidere".
Io avevo veramente paura, mi faceva pensare al muso di un toro. Ma, dopo il corso, suo padre lo chiamava in un angolo e gli parlava severamente: "Perché dici delle cose simili ai tuoi giovani allievi? E' vergognoso. Il karate non è fatto per uccidere degli uomini, come tu pretendi di credere".
Mi ricordo del Maestro G. Funakoshi; era già anziano ed era una persona dolce e rispettabile».

Ichizo Otake (nato nel 1905) evoca i suoi ricordi di G. Funakoshi:
«Questo succedeva, credo, nel 1928: mi stavo cambiando dopo l'allenamento al dojo di Meisei-juku, quando arrivarono quattro allievi più avanzati. Quando li ho salutati, essi mi hanno detto: "Andiamo a mettere alla prova l'arte del Maestro tendendogli un agguato, vieni a guardarci." Li ho seguiti dicendomi: "Toh, è divertente." Ero giovane. Ben presto il Maestro Funakoshi arriva, esce dall'allenamento, si asciuga il sudore dalla fronte, si avvicina a noi con un gentile sorriso. A un tratto, tre dei miei superiori lo circondando tirandogli pugni e calci.
Non erano attacchi portati con la volontà di uccidere, ma erano sufficientemente seri, tirati da Karateka ben allenati. Il Maestro, sorpreso, ha prima preso l'attacco come uno scherzo e ha schivato
sorridendo. Ma ha capito molto presto l'intenzione dei suoi allievi. Il suo viso è arrossito e ha lanciato dei kiai, ho allora avuto l'impressione che il suo piccolo corpo fosse diventato tutt'a un tratto molto grande. E quando ha compiuto alcuni movimenti circolari, i miei superiori si sono accovacciati tenendosi il gomito o il ginocchio. Perché le parate del maestro erano talmente dure che avevano l'impressione di venir colpiti con una sbarra di ferro.

Uno di loro ha gridato: "Abbiamo apprezzato la sua tecnica, Maestro. Ci scusi, per favore". Il maestro ha gridato: "Idioti!", e si è ritirato nella sua camera di tre tatami dopo averci lanciato uno sguardo incollerito.
Per un certo tempo sono rimasto inerte, sentendo un grandissimo rimorso. Poi sono andato a vedere il Maestro. Sono rimasto un momento esitante davanti alla sua porta, e alla fine ho domandato timidamente il permesso si vederlo. Mi ha detto di entrare. Entrando, ho abbassato profondamente la testa per scusarmi, ma ero incapace di articolare una parola. Il Maestro ha detto, con una voce leggermente più forte del solito: "Testare la capacità del maestro è totalmente in disaccordo con la via. La passione del budo non deve condurre a ciò. Questo non è lo spirito del budo". Ero ancora incapace di pronunciare parola, coperto di sudore freddo. Dopo un momento, il maestro disse: "Andiamo a fare il bagno".... Più tardi, ho fatto ancora una volta una cosa che è dispiaciuta al Maestro. In quell'epoca, in molte università, alcuni studenti cominciavano a fare combattimento libero e a confezionare delle armature di protezione... Alcuni mescolavano il pugilato inglese con il karate e io ne facevo parte.

Un giorno ho sentito dire che il Maestro Funakoshi era molto in collera e stava per escluderci dal suo dojo. Sconvolto, mi sono precipitato dal Maestro.. Egli mi ha detto con calma: "Capisco che non siate soddisfatti dei kata e degli esercizi convenzionali di combattimento, ma questo dipende da una vostra mancanza di approfondimento dell'arte. Nel karate, come budo, il combattimento significa "il combattimento a morte". La boxe inglese è stata elaborata come sport, eliminando le tecniche pericolose: colpi di gomito, uraken ecc.

Quali che siano le armature che metterete a punto, fare il karate come competizione vi farà deviare dalla via." Dopo un momento ha aggiunto: "...Ma penso che nella boxe inglese vi siano dei modi di stare in guardia e degli spostamenti che valgono la pena di essere studiati. Se è in questo senso che desiderate impararla, vi raccomando di praticare la boxe come boxe, senza mescolarla con il karate". Sono stato commosso dalla sua perspicacia e dalla sua comprensione».

Lo Shotokan dopo la seconda guerra mondiale
Nel 1945 il dojo Shotokan, sette anni dopo la sua costruzione, è annientato sotto i bombardamenti americani; Yoshitaka si ammala gravemente. La guerra termina, lasciando il Giappone in un disordine desolante. G. Funakoshi, a 77 anni, lascia Tokyo per raggiungere sua moglie che si era rifugiata a Oita (nel sud del Giappone).




Essi si ritrovano dopo una lunga separazione e vivono insieme coltivando da soli della verdura e raccogliendo molluschi e alghe in riva al mare.
La vita non è certo facile, ma finalmente sono insieme. Due anni più tardi, nel 1947, sua moglie si ammala improvvisamente e muore poco tempo dopo. Prima di morire gli domanda di coricarla in modo che prima la sua testa si trovi in direzione di Tokyo, poi nella direzione di Okinawa. Scrive G. Funakoshi: "Ha pregato l'Imperatore, e ha detto addio ai suoi figli che vivevano a Tokyo, poi ha salutato i suoi antenati che sono sepolti ad Okinawa. Questa fu la fine di mia moglie, che aveva fatto di tutto perché io potessi proseguire nella via del karate".

Effettivamente, coricarsi con la testa nella direzione di qualcuno è un segno di rispetto, girare i piedi nella sua direzione è un'offesa. Possiamo vedere in questo atto l'addio della signora Funakoshi, la concretizzazione di un modello culturale di prima della guerra che, anche se non è più messo in pratica, resta in fondo alla coscienza dei Giapponesi contemporanei.

In questo stesso 1947, Yoshitaka, il figlio al quale aveva affidato lo Shotokan, muore anche'egli.
G. Funakoshi ha l'impressione di aver perduto tutto con la guerra. Tuttavia gli studenti hanno ripreso l'allenamento all'università, malgrado l'atmosfera di depressione che investe tutto il Giappone dopo la disfatta, e gli allievi anziani sopravvissuti ai campi di battaglia cominciano a ritornare. G. Funakoshi,a 80 anni, ritorna a Tokyo. I suoi allievi anziani usciti da università diverse cominciano a raggrupparsi per riformare la scuola Shotokan. Nel 1949 si costituisce la Japan Karate Association(J.K.A.) con alla testa Gichin Funakoschi, dell'età di 81 anni. Sembra, per un momento, che l'unità della scuola sia stabilita. Ma, dagli inizi degli anni Cinquanta, le divergenze di opinione sui modi di praticare e di insegnare il karate, e anche sull'organizzazione della scuola, suscitano conflitti. Il numero dei praticanti continua tuttavia ad aumentare di anno in anno. Le contraddizioni in seno alla scuola scoppiano quando Gichin Funakoshi muore nel 1957,
 all'età di 89 anni.


lunedì 16 aprile 2012

L'influenza di Yoshitaka Funakoshi



L'influenza di Yoshitaka
tratto da
Werner Lind
Karate - I kata classici nell'insegnamento dei grandi Maestri
1998 Edizioni Mediterranee - Roma
(Pag. 134 - 139)




Il cambiamento del concetto di stile

Pochissimi tra coloro che praticano il karate sanno che lo Shotokan-ryu, come viene oggi praticato in tutto il mondo, è uno stile completamente diverso da quello insegnato dal Maestro Funakoshi dopo il suo arrivo in Giappone. Non possiamo qui occuparci nel dettaglio della storia dello
Shotokan-ryu, ma volgiamo cogliere alcuni importanti elementi utili per comprendere lo stile.

Il punto di partenza per la nascita del successivo Shotokan-ryu fu certamente la scuola Matsumura
di Okinawa. Sokon Matsumura (1809-1896) era un combattente di alto rango, una personalità
significativa nel karate di Okinawa. Egli era uno stretto confidente del re di Okinawa (Matsumura
era l'insegnante personale del re ed il consigliere militare del governo di Okinawa) ed andava spesso
a Kyushu in loro compagnia; qui insegnava il difficile stile del Satsuma-Samurai, lo Jigen-ryu.

Sappiamo che Matsumura praticava nella scuola lo Jigen-ryu e che questo stile Samurai influenzò notevolmente anche il suo karate. E' possibile che un'influenza dello Jigen-ryu sulla scuola di Matsumura facesse nascere un concetto di arte marziale che fu tenuto segreto da Matsumura e che
fu trasmesso solo per linea interna.





 La linea interna dello Shuri-te passa da Matsumura attraverso Azato fino a Funakoshi. Ambigue personalità della scuola Matsumura furono il Maestro Anko Itosu (1832-1916) ad Anko Azato (1827-1906). Itosu era il segretario privato del re di Ryukyu, ma aveva una scuola privata a Shuri, nella quale teneva lezioni di arti marziali a molti allievi.

  fu perfezionato lo Shuri-te che conseguì una forma che oggi conosciamo attraverso le scuola di Okinawa. Questo stile fu insegnato anche al Maestro Funakoshi quando andò in Giappone. Oggi è rappresentato in Giappone dallo Shito-ryu.

Il Maestro Azato era un Tonchi (capo della città per successione) secondo lo Udon (classe nobiliare - equivalente al giapponese Daimyo), il secondo ad Okinawa per importanza di rango. Il suo prestigio era così grande che egli fu trattato dal governatore di Okinawa come un amico di pari grado e non come un vassallo. Egli non dovette insegnare le arti marziali per denaro e non ebbe una scuola, ma accettò solamente allievi privati. Dato che aveva solo pochi allievi (se si eccettua Gichin Funakoshi, suo allievo fu solo Ogusuku Chogo) egli ha oggi un ruolo piuttosto subordinato nella storia delle arti marziali di Okinawa. Tuttavia il Maestro Azato fu l'erede ufficiale del Matsumuraryu che non riaffiorò più in alcuna scuola di Okinawa nelle sue modalità originarie. Il Matsumuraryu ha forti somiglianze con lo stile Shaolin del secolo XV.


Senza dubbio Anko Azato fu il maggiore "maestro in ombra" della generazione successiva a Matsumura, poichè egli fu il successore dello Shorin-ryu Gokoku-an karate di Matsumura. Questo stile si differenzia nel suo fondamento dallo stile della scuola Itosu che influenzò come puro Shurite quasi tutti i Maestri di Okinawa della generazione successiva. Il Maestro Funakoshi imparò principalmente da Azato e solo un allievo ospite. Quando egli andò in Giappone, tuttavia, insegnò per quasi quindici interi anni lo Shuri-te di Itosu. La sua motivazione nel farlo non sarà mai chiarita in modo definitivo. Molti ritengono che l'attuale Shotokan-ryu -del quale si dice che Yoshitaka Funakoshi (il figlio del Maestro) fosse fondatore - nacque già nella scuola Matsumura e fu perfezionato da Anko Azato.

E' possibile che ci fosse ad Okinawa un Kagemusha (offerta doppia), attraverso il quale questa linea
estrema di lotta Shorin doveva essere preservata.
Le inesattezze nella storia degli sviluppi dello Shorin-ryu di
Okinawa danno oggi ai ricercatori storici motivo di molte
speculazioni: "Da dove viene lo Shotokan-ryu?". Questo stile
evidentemente non si basa sui movimenti fondamentali dello
Shuri-te di Okinawa, anche se utilizza fondamentalmente i
kata di questo stile. Ma le modalità di movimento si basano
su un altro principio. I tipi e le modalità delle tecniche
secondo cui sono costruite nello Shotokan e in cui la
bioenergia viene usata nel movimento si distinguono
completamente da tutte quelle conosciute negli stili di
Okinawa.

E' noto che Anko Azato praticasse come Matsumura lo
Jigen-ryu. Questo difficile stile che ancora oggi esiste in
Giappone è uno stile estremamente dinamico e che evidenzia la lotta, molto simile alle concezioni di base del moderno Shotokan-ryu. Questo principio non è contenuto nè nella concezione di movimento della scuola Itosu nè nel karate che Funakoshi insegnò tra il 1922 e il 1938. Come potè allora affiorare nel 1938 modificando le basi stilistiche del karate di Gichin Funakoshi?

Su questo ci furono solo supposizioni. Il Maestro Funakoshi, probabilmente, nel 1922 si recò da Okinawa fino in Giappone. Okinawa era occupata dal 1600 dai Giapponesi e le arti marziali okinawesi venivano praticate in segreto. Anche dopo che i due popoli si avvicinarono e gli Okinawesi furono pronti ad esportare il loro karate in Giappone nessun erede interno dello stile di Okinawa svelò l'ultimo segreto. Forse per questo il Maestro Funakoshi diffuse l'insegnamento all'esterno. Nessuno può attualmente dirlo con sicurezza.
La situazione politica del Giappone e le condizioni del Butokukai portarono tuttavia presto il karate ad una grave crisi. Tutte le scuole Budo del Giappone incontrarono dal 1932 una forte oppressione da parte dei militari che esigevano di imparare quelle efficaci tecniche di difesa personale. Gli allievi erano in competizione tra loro e, assaliti da gelosia, cercavano di sbarazzarsi in tutti i modi della forte concorrenza. Se il Butokukai avesse dubitato dell'efficacia del karate o se fosse giunto alla conclusione che esso era inutile per i militari, il karate non sarebbe sopravvissuto in Giappone.

Tutte le scuole Budo di ogni tempo si dovettero misurare con questa richiesta. Anche lo Shotokan- Dojo, che nel frattempo fu diretto da Yoshitaka Funakoshi, ebbe condizioni severe, e la maggior parte degli allievi di karate di una volta non erano affatto neutrali ma avevano degli interessi
politici.

Tenendo conto delle continue preoccupazioni del Maestro Funakoshi che il karate potesse essere indubbiamente usato come mezzo di aggressione, molti esperti di karate sono oggi dell'opinione che egli non volle mai insegnare in Giappone il sistema Azato che pone un accento particolare
sull'aspetto combattivo.(sistema che senza dubbio conosceva). Tuttavia per dovere verso il suo Maestro lo trasmise presumibilmente a suo figlio Yoshitaka, sul quale abbiamo oggi affermazioni contraddittorie.

Yoshitaka era attivo politicamente in Giappone ed era inoltre un uomo ambizioso.
Quando egli nel 1939 assunse insieme ai suoi due assistenti Shigeru Egami e Genshin Hironishi la direzione delle esercitazioni dello Shotokan-Dojo, iniziò a trasferire sempre nuovi elementi nello stile, i quali modificarono di molto le basi delle esercitazioni esistenti. In The Way of Karate di Egami si legge che spesso ci furono contrasti di opinioni per questo motivo tra padre e figlio. Il vecchio Maestro era senza dubbio contrario alla preparazione combattiva dello stile.

Sotto la direzione di Yoshitaka Funakoshi, Genshin Hironishi, Takeshi Shimoda e Shigeru Egami fecero nascere tra il 1939 e il 1943 uno stile completamente nuovo. I Maestri allievi di Funakoshi,
dinanzi a Yoshitaka, modificarono le basi dello Shuri-te ed insegnarono un'idea di stile che non si
riscontra in alcuno degli stili di karate oggi conosciuti. Questo stile, poi divenuto noto come Shotokan-ryu, viene attribuito a Yoshitaka; ma molti storici dubitano che Yoshitaka Funakoshi abbia creato questo stile senza l'intervanto di suo padre, come invece sembrerebbe essere accaduto per lo stile Azato.

Ma come dovrebbe essere arrivato allo stile Azato se non attraverso lo stesso padre? Quando Azato morì Yoshitaka era ancora molto giovane per l'apprendimento del karate e Itosu può averlo conosciuto in ogni caso solo durante la sua infanzia. Ci sono molte supposizioni, ma la più verosimile è che il Maestro Funakoshi stesso abbia trasmesso lo stile Azato a suo figlio. Ma forse esisteva ad Okinawa un insegnante sconosciuto che mostrò lo stile a Yoshitaka. Yoshitaka andava spesso ad Okinawa ed aveva qui contatti con diversi insegnanti di cui non si conoscono le generalità.

Lo stile Shotokan mostra senza dubbio una grande influenza da Samurai, che manca alle altre
direzioni del karate. Lo Shorin-ryu e lo Shorei-ryu lasciano riconoscere chiaramente la loro
influenza cinese. Ad esempio nello Shito-ryu, che è impiantato sulla scuola Itosu, questo è
chiaramente visibile. Mabuni imparò il Naha-te prima sotto Higashionna; ma i metodi educativi di
Higashionna erano estremamente severi e questo impedì a Mabuni di apprendere lo stile nelle sue
profondità. Quando egli apprese che nella scuola Itosu tutto sarebbe stato più facile, cambiò stile. I
kata Shori dello Shito-ryu sono molto più morbidi di quelli originari; manca loro in molti aspetti la
grande forza che per esempio dimostra Goju-ryu. I kata Shorin dello Shito-ryu somigliano nella
forma a quelli dello Shotokan-ryu perchè entrambi provengono dalla scuola Itosu, e tuttavia le basi
del movimento sono molto diverse. Un Maestro dello Shito-ryu, vedendo lo Shotokan-Sochin, diede
la seguente descrizione: " Lo Shotokan-Sochin è il Samurai-Sochin ed è completamente diverso dal
Sochin dello Shuri-te. Si deve avere un corpo elastico, forte, ed anche uno spirito molto forte. Si
deve reagire e fendere il corpo dell'avversario come avviene nello Jigen-ryu".

Yoshitaka può avere imparato lo stile di Azato solo da suo padre. Ma quando la scuola Shotokan
s'incontrò con le pressioni crescenti dei militari che esigevano di apprendere quegli efficaci
programmi di lotta ravvicinata da tutte le scuola Budo, Yoshitaka decise di mettere lo stile a
disposizione dei militari e di collaborare. Egli insegnò in una scuola per agenti segreti, educò truppe
speciali da combattimento ravvicinato e piloti kamikaze. Molto di quello che è accaduto in passato
non sarebbe oggi più realizzabile.

La divisione dello stile
Yoshitaka Funakoshi, che è il principale responsabile dei cambiamenti dello Shuri-te nel moderno
Shotokan-ryu, morì in giovane età -nel 1945- di tubercolosi. Il Maestro Funakoshi era nel frattempo
quasi settantenne e si era ritirato dalla guida delle attività. Dopo la guerra (1945) gli assistenti di
Yoshitaka, Shigeru Egami e Genshin Hironishi, i maestri più progrediti dello Shotokan-ryu,
assunsero la direzione dello stile. Il vecchio Shotokan-dojo era distrutto, ed i membri si esercitavano
di nuovo nelle sei universitÓ ove il Maestro Funakoshi aveva precedentemente insegnato: Hosei,
Waseda, Takushoku, Keijo, Sanshu e Chuo.

I Maestri della vecchia generazione dello Shotokan (casa Shoto) insegnavano in queste università
ed avevano creato una associazione sotto la direzione di Hironishi ed Egami, la quale fu da tutti
chiamata Shotokai (Unione Shoto). Essi insegnavano il karate di Yoshitaka secondo le basi spirituali
che ad essi erano state tramandate dal Maestro Funakoshi. Masatochi Nakayama cominciò
nell'autunno del 1932 con il karate all'università di Takushoku, ma restò solo quattro anni presso il
Maestro Funakoshi poichè nel 1937 andò in Cina. Solo nel 1946 tornò ed iniziò a pubblicizzare
all'università le sue idee di convertire il karate in uno sport agonistico. Egli non sapeva niente degli
enormi sviluppi tecnici che avevano avuto luogo nello Shotokan tra il 1939 ed il 1943.

I karateka della vecchia generazione dello Shotokan come Yoshitaka Funakoshi o Takeshi Shimoda avevano nel frattempo raggiunto un alto livello di maestria, ma anche gli allievi dell'età di Nakayama come
Genshin Hironishi e Shigeru Egami, in accordo con il Maestro Funakoshi, assunsero la direzione dello stile.
Quando Nakayama tornò dalla guerra, tra Giappone e Cina ci era nello Shotokan una schiera di Maestri di ottimo livello, mentre egli stesso non conosceva lo Shotokan-ryu come nel frattempo era
stato praticato. Essendo egli schivo nei confronti dei suoi colleghi di una volta, fu assegnato come insegnante di supporto per gli juniores della università di Takushoku, tra questi, in particolare,

Minoru Miyata (uno degli allievi di Yoshitaka Funakoshi e Genshin Hironishi) operò affinchè Masatoshi Nakayama imparasse il nuovo stile. Sebbene Masatoshi Nakayama sia della stessa generazione di Egami e di Hironishi - a causa della sua decennale assenza - non viene annoverato tra i Maestri dello Shotokan. Di conseguenza i suoi
sforzi tendenti al karate come sport agonistico non sortirono risultati. Ciò nonostante riuscì a convincere alcuni Maestri dello Shotokan - tra i quali Hidetaka Nishiyama ed Isao Obata - della
validità del suo progetto. Insieme a loro ed a molti allievi di karate della universitÓ di Takushoku
egli fondò nel 1949 la JKA (Japan Karate Association) . L'obiettivo di questa organizzazione era
redigere un regolamento per l'attività agonistica del karate e fondare un
corso di istruzione nel quale i direttori tecnici fossero adeguatamente
istruiti affinchè potessero diffondere questa concezione del karate.
Dopo le difficoltà iniziali (Obata cambiò idea e tornò dai Maestri
Shotokan) Hidetaka Nishiyama arrivò a dare vita ai corsi di istruzione per atleti selezionati. La famiglia di Nishiyama era molto ben considerata dalla società giapponese e lui stesso era considerato un eccellente Maestro di karate. Grazie a tale considerazione ed alla grande influenza dei Nishiyama, è facile comprendere che persino insegnanti come Gogen Yamaguchi o Hironori Otsuka erano pronti ad insegnare in questa scuola.

Il Maestro Funakoshi, che fu comunque invitato, rifiutò il suo appoggio alla JKA. Il plauso maggiore per l'educazione di questi atleti d'elite spetta senz'altro a Hidetaka Nishiyama, che viene giustamente annoverato tra i più grandi istruttori giapponesi di karate del dopoguerra. Anche negli anni Cinquanta Nishiyama fu la personalità più
significativa della JKA, come insegnante molto superiore a Nakayama ed in Giappone quasi una figura di culto. Quando anche Nakayama più tardi divenne primo istruttore della JKA, Nishiyama rimase la autorità ed alla fine si stabilì negli USA per evitare il conflitto con Nakayama. Con il training professionale che veniva compiuto in questi corsi, la JKA sviluppò gradualmente la sua posizione di supremazia ed ottenne tutti i titoli nei successivi campionati giapponesi.

Superstar come Kanazawa, Enoeda, Shirai ed altri resero famosa la JKA. Gli istruttori della JKA che furono portati al limite delle loro prestazioni attraverso un allenamento intensivo, furono presto senza concorrenza nello stesso karate agonistico. Molti tra i giovani allievi volevano in ogni caso praticare questo karate ed i club tradizionali furono posti sotto pressione e pregati di aderire alla JKA. Il
karate agonistico cominciò a dominare la scena ed insorse la rivalitÓ con i Maestri dello Shotokai
tradizionale.

I membri di molti club universitari furono entusiasmati dalle prestazioni agonistiche dei
giovani istruttori della JKA. La JKA offrì a questi eccellenti tecnici a pagamento come istruttori nelle università promettendo il successo agonistico. Di fatto i club presso i quali insegnavano gli istruttori della JKA avevano i maggiori successi nelle manifestazioni competitive. Molte università misero da parte le proprie remore ed aderirono alla JKA che mise così a loro disposizione i propri istruttori di karate agonistico. In questo modo la JKA iniziò lentamente a dominare le stesse università e scuole superiori di karate. Solo ancora due universitÓ di Tokyo, Waseda e Keiyo, mantennero la loro indipendenza poichè qui i direttori tecnici del tempo della vecchia scuola Funakoshi, con il sostegno del vecchio Maestro, insegnavano un karate non agonistico (l'odierno Shotokai). Ma questi furono isolati dalla politica di espansione della JKA. Le universitÓ di Waseda e Keiyo rifiutarono di associarsi alla JKA e, come conseguenza, nel 1955 a tutti gli studenti di queste università fu imposto il divieto di allenarsi nei club della JKA.

Questo fu il colpo di grazie per lo stile Shotokan che dovette cedere il passo agli allievi della generazione più giovane che si allenavano nell'ambito della JKA. Nel 1955 Masatoshi Nakayama assunse la direzione generale della JKA e Masatomo Tagaki, un compagno di studi di Nakayama all'università di Takushoku, divenne il suo manager. Sebbene il suo karate fosse mediocre, ebbe comunque il riconoscimento della JKA. Egli fece pubblicità all'associazione sulla stampa ed alla televisione, lottò per gli sponsor delle ditte e fu il terrore di chi non pagava puntualmente le quote.
Nel 1964 grazie a lui la JKA potè abbandonare il suo piccolo Yotsuya-dojo e prendere possesso del
vecchio Kodokan.

Ma i direttori del JKA sognavano di affermare l'idea dell'agonismo a livello internazionale. Già nel
1957 Takayuki Mikami fu mandato nelle Filippine come istruttore JKA e nel 1958 Hirokazu
Kanazawa andò alle Hawaii per fondare la prima rappresentanza della JKA in territorio americano.
A partire dal 1960, dopo che Nishiyama andò negli USA, Nakayama potè terminare di costruire la
sua posizione di dominio. Egli fece diffondere la notizia di essere il successore di Funakoshi. I
giovani Maestri del corso di istruzione della JKA andarono in Europa e negli USA come insegnanti
dello Shotokan-ryu e vi insegnarono il karate agonistico della JKA. Ma con il passare del tempo,
molti di questi Maestri di alto karate persero l'entusiasmo per la JKA ed iniziarono a cercare in
proprio, partendo dalle radici, il vero karate-do.